Il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale presenta al Teatro Gobetti, martedì 16 gennaio 2018, alle ore 19.30, in prima nazionale L’ILLUSION COMIQUE di Pierre Corneille, per la regia di Fabrizio Falco. Lo spettacolo è interpretato da Titino Carrara, Leonardo De Colle, Loris Fabiani, Fabrizio Falco, Mariangela Granelli, Elisabetta Misasi, Massimo Odierna, Matthieu Pastore, Maurizio Spicuzza.
Le scene e i costumi sono di Eleonora Rossi, le luci di Pasquale Mari, le musiche di Angelo Vitaliano. L’Illusion Comique è prodotto in collaborazione con il Centro Teatrale Santacristina e resterà in scena al Gobetti fino al 4 febbraio 2018.

Commedia, pastorale e tragedia allo stesso tempo, L’Illusion Comique di Pierre Corneille è un capolavoro del teatro barocco. Fabrizio Falco dirige e interpreta (nel ruolo di Clindoro) questa spettacolare condensa di generi teatrali.

Un atto d’amore per la scena con una trama che gioca tra magia e spettacolo, legati dalla stessa natura: dare l’apparenza del reale. Messinese, Fabrizio Falco da tempo alterna i ruoli da interprete alla regia, come per Galois di Paolo Giordano e per Ritratto d’Italia da Leopardi, entrambi prodotti dal Teatro Stabile di Torino. Per la stagione 2017/2018 dirige L’Illusion Comique di Pierre Corneille, capolavoro del teatro barocco. Una storia importante a teatro, con alcuni dei più grandi registi (Luca Ronconi, Eimuntas Nekrošius, Nikolaj Karpov), ma anche una carriera cinematografica di tutto rispetto (Marco Bellocchio, Daniele Ciprì): questo il curriculum di Fabrizio Falco, tra i talenti più giovani e brillanti del panorama italiano.
Commedia in cinque atti di Pierre Corneille, rappresentata al Théàtre du Marais di Parigi tra il novembre 1635 e la Pasqua del 1636, L’Illusion Comique racconta la storia di un padre (Pridamante) alla ricerca del proprio figlio (Clindoro), dei suoi rimorsi per essere stato duro con lui e dei tentativi per sapere se è ancora vivo; e racconta anche le peripezie amorose del giovane che lo conducono in prigione, e della sua fuga con la ragazza che ama (Isabella).
Una fitta trama che si lega a temi portanti come la magia e il teatro, legati dalla stessa natura, quella di dare l’apparenza del reale, così come il tema dell’illusione, motore di stupore ma anche di equivoci e fraintendimenti.

Note di regia di Fabrizio Falco
«Parlare de L’Illuision Comique non è impresa facile. Corneille lo definisce uno “strano mostro” per la condensa di generi teatrali in esso contenuti e per la capicità che ha l’opera di sovvertire tutti gli schemi. La cosa che da sempre mi ha affascinato de L’Illusion è il rapporto tra il suo bizzarro rigore formale e la libertà di invenzione che è nascosta tra le sue maglie.
Pridamante alla disperata ricerca del figlio, si imbatte nel mago Alcandro che gli mostra, grazie all’apparizione di “fantasmi parlanti”, le scene della vita di Clindoro dalla sua fuga fino ad oggi. Per me il nucleo centrale di questo testo, si trova proprio nel rapporto padre-figlio, vissuto attraverso il filtro del teatro. Il padre a sua insaputa assiste ad una rappresentazione (forse menzognera?) della vita di Clindoro. Vita e teatro, così si impastano, rendendo labili i confini tra verità e menzogna. Pridamante attraverso quello che vede, riflette su di sé, scatenando una catarsi di dickensiana memoria, diventa primo spettatore di una comunità più vasta (quella che assisterà al nostro spettacolo) che seguendo le gesta di Clindoro e compagnia si porterà a casa pezzetti di vita che la riguardano, si spera, da vicino. Il teatro inteso, quindi, come potente forma di comunicazione umana (uno degli ultimi baluardi), capace di coinvolgere e di far riflettere sulla sua stessa utilità. Partendo da questo triangolo tra la vicenda, il padre e il pubblico, mi è sembrato interessante cercare le tracce di un racconto metateatrale su la compagnia di cui fa parte Clindoro. Se il figlio di Pridamante e i suoi amici sono degli attori, qualche elemento doveva pur essere disseminato nel testo: i rapporti tra gli attori, le sfide a colpi di versi, attori vecchi e attori nuovi, una possibile scalata dal genere della commedia alla tragedia (come quella che farà Corneille dopo aver partorito L’Illusion Comique). Così come un ricercatore di metalli preziosi, ho setacciato il testo alla scoperta di indizi. Credo di averne trovati a sufficienza da rendere plausibile e non arbitraria questa mia lettura. Buon viaggio allora e “qualunque cosa appaia non abbiate spavento”».

Per RETROSCENA
il progetto realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale con l’Università degli Studi di Torino / Dams – Università degli Studi di Torino / CRAD
al TEATRO GOBETTI
mercoledì 17 gennaio 2018, alle ore 17.30
Fabrizio Falco e gli attori della Compagnia
dialogano con Enrico Mattioda (Dams/Università di Torino)
su L’ILLUSION COMIQUE di Pierre Corneille

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti in sala

01_Comunicato ILLUSION COMIQUE regia F_Falco

02_Programma di sala

03_Fabrizio Falco_curriculum