VENENDO L’ULTIMO CAPITOLO DELL’ULISSE DI JOYCE A MANOVRARE NELLE ACQUE TERRITORIALI DEI CANTANTI MARCIDO

Marco Isidori porta in scena il monologo più famoso di James Joyce e rinnova la sfida artistica di un’adesione perfetta, quasi erotica, tra teatro e scrittura.

Un grandioso ritorno quello della storica compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa che, proprio tredici anni fa, debuttava al Teatro Gobetti con la messa in scena del monologo Molly Bloom, dall’ultimo capitolo dell’Ulisse di Joyce. L’installazione di Daniela Dal Cin, la famosa “Grande Conchiglia” – una fitta serie di teche metalliche che contenevano gli attori legandoli come fossero santi dentro le loro nicchie votive – guadagnò allo spettacolo il Premio Ubu 2003 per la scenografia. Gli occhi tuttavia non sono gli unici a stupirsi di fronte a questo spettacolo: il monologo, in pieno stile marcidoriano, è lavorato in modo tale da divenire una voluttuosa partitura per la voce, con lo scopo di arrivare a quello che la Compagnia definisce come “diabolico parossismo fonico”, capace di evocare la potenza drammatica della poesia. In scena, diretti dall’Isidori, vedremo i sette giovani interpreti, tra cui Paolo Oricco, Stefano Re, Valentina Battistone e Virginia Mossi insieme alla straordinaria Maria Luisa Abate, protagonista, “capo” nonché “capitano” di questa stupefacente rifrazione delle Molly joyciane.

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da James Joyce


con Maria Luisa Abate, Paolo Oricco, Stefano Re, Valentina Battistone, Francesca Rolli, Virginia Mossi, Daniel Nevoso, Marco Isidori


regia Marco Isidori
scena e costumi Daniela Dal Cin
tecniche Sabina Abate


Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa
con il sostegno di Sistema Teatro Torino