TEATRO CARIGNANO
6 – 11 dicembre 2016
IVANOV
di Anton Čechov – Nuova traduzione Danilo Macrì
regia Filippo Dini
Fondazione Teatro Due, Teatro Stabile di Genova

Martedì 6 dicembre 2016, alle ore 19.30, al Teatro Carignano, andrà in scena, IVANOV di Anton Čechov, nella nuova traduzione di Danilo Macrì, con la regia di Filippo Dini, le musiche di Arturo Annecchino, le scene e i costumi di Laura Benzi e le luci di Pasquale Mari. Lo spettacolo è interpretato da Filippo Dini, Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Antonio Zavatteri, Orietta Notari, Valeria Angelozzi, Ivan Zerbinati, Ilaria Falini, Fulvio Pepe.
Ivanov sarà replicato al Carignano, per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, fino a domenica 11 dicembre.

Lo spettacolo è stato insignito del Premio Le Maschere del Teatro 2016 per la miglior regia. Orietta Notari ha ricevuto il Premio della critica ANCT 2016.

Filippo Dini immerge Ivanov in una dimensione che fonde naturalismo, comicità, espressionismo per l’affresco di un piccolo mondo tragico, a un passo dall’autunno rivoluzionario che spazzerà via ogni certezza.
Scritta nel 1887, Ivanov è la prima delle grandi opere teatrali di Anton Čechov, che all’età di 27 anni debutta nella prosa con un gesto di protesta verso la moda degli autori contemporanei, che prediligono come protagonisti mostri, buffoni, creature angeliche.
Ivanov è un uomo senza qualità, un uomo superfluo, come si autodefinisce, incapace di dare un senso alle proprie giornate, ma tenacemente alla ricerca di una motivazione che non lo faccia soccombere al proprio destino, anticipatore dei grandi personaggi di Musil, Svevo, Pirandello, Joyce. Alle sue spalle, dietro il suo spleen e la sua indifferenza, si intravedono i resti del fascino e della generosità della nobiltà di un tempo. Intorno a lui una carrellata di personaggi corrotti e imbroglioni, votati all’egoismo e alla mancanza di empatia, un’umanità disillusa, priva di ideali e senza speranze nel futuro: un microcosmo in cui gli uomini sono condannati all’esistenza, in cui ognuno tenta disperatamente di sopravvivere alla noia e guarda al passato con benevolenza, un’umanità di figure grottesche che si lacerano a vicenda.

 

01_Comunicato stampa Ivanov

02_estratti dal quaderno di sala