L’Odéon-Théâtre de l’Europe e il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale presentano al Teatro Carignano di Torino, martedì 23 gennaio 2018, alle ore 19.30, in prima nazionale, LES TROIS SŒURS – Le tre sorelle di Simon Stone da Anton Čechov. Lo spettacolo, diretto dallo stesso Stone, è interpretato da: Jean-Baptiste Anoumon, Assaad Bouab, Éric Caravaca, Amira Casar, Servane Ducorps, Eloïse Mignon, Laurent Papot, Frédéric Pierrot, Céline Sallette, Assane Timbo, Thibault Vinçon. Le scene sono di Lizzie Clachan, i costumi di Mel Page, le musiche di Stefan Gregory e le luci di Cornelius Hunziker. Les Trois Sœurs sarà replicato al Carignano, per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, fino a venerdì 26 gennaio. Lo spettacolo è in lingua francese con soprattitoli in italiano.

Con un dramma del quotidiano, del desiderio e del fallimento, Anton Čechov, e con lui il teatro moderno, entrano nel ventesimo secolo: le tre sorelle sono le protagoniste del miraggio di tornare a Mosca, il paradiso perduto in grado di garantire loro una vita agiata, un lavoro stabile e, magari, un compagno di vita fedele e innamorato, sogni che svaniscono nella mediocrità del presente.
Nella lettura di Stone lo spettacolo è situato nel nostro presente, ambientato in un mondo elettrico, efficiente, comicamente disperato, che è quello della nostra modernità. Simon Stone è nato a Basilea nel 1984, e ha vissuto poi a Cambridge in Inghilterra e a Melbourne, in Australia. Nel 2007 fonda il gruppo teatrale The Hayloft Project: è l’inizio di una carriera che lo porta ad essere direttore residente al Belvoir Theatre di Sydney. Ha ricevuto il Nestroy Theatre Award per John Gabriel Borkman allestito per il Burgtheater di Vienna, mentre la rivista “Theater heute” lo ha eletto miglior regista del 2016. Scrive Stone: «Čechov ha inventato il “teatro della soglia” con gli attimi che precedono e seguono un momento drammatico. Non è che nulla accada nei suoi lavori, è che succede altrove, e quello che vediamo è l’anticamera del dramma. Le persone siedono, aspettano, sperano, al di fuori della narrazione, inventano storie, si preparano alla loro uscita – la loro uscita dal palco, ma, se tutto va bene, l’ingresso nella loro vera vita. Il nostro mondo moderno è diventato il perfetto riflesso della creazione di Čechov. L’illusione di essere sempre in contatto, il sogno di far parte di una narrazione più grande – anche se questa narrazione si svolge altrove – noi lo testimoniamo, lo commentiamo, senza parteciparvi veramente. Così ci inventiamo amici e realtà virtuali, fantasie voyeuristiche, aspettando la nostra entrata nel mondo reale, che potrebbe finalmente metterci al centro di tutto. È possibile? E quando arriviamo a Mosca, se ci arriviamo, continueremo ad esistere?».

01 Comunicato LES TROIS SOEURS
02 Dossier de presse les trois soeurs