Le origini del Teatro Stabile di Torino risalgono al 28 maggio 1955, quando venne fondato il Piccolo Teatro della Città di Torino con sede nell’edificio del Teatro Gobetti di via Rossini. Le prime due stagioni furono dirette da Nico Pepe, al quale succedette il regista Gianfranco De Bosio, che guidò il teatro per il successivo decennio e impose gli spettacoli dello Stabile torinese nel panorama nazionale. In occasione delle celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia, nel 1961, De Bosio diresse La resistibile ascesa di Arturo Ui di Bertolt Brecht al Teatro Carignano e, a partire da questo debutto, la storica sala della città iniziò ad ospitare regolarmente le produzioni più importanti dello Stabile, per passare poi sotto la sua diretta gestione nel 1977.

Dopo i fermenti del Sessantotto subentrò una direzione collegiale composta da Giuseppe Bartolucci, Daniele Chiarella, Federico Doglio, Nuccio Messina e Gian Renzo Morteo. Lo Stabile, primo in Italia, a quell’epoca promosse un nuovo rapporto con il mondo della scuola e delle periferie urbane, attestandosi come promotore di importanti fenomeni quali l’animazione teatrale ed il decentramento. Negli anni successivi la direzione passò poi a Franco Enriquez, Aldo Trionfo, Mario Missiroli, Giorgio Guazzotti e Ugo Gregoretti.

Gli anni Novanta si aprirono invece con la direzione di Luca Ronconi, che a Torino realizzò allestimenti memorabili, tra i quali Gli ultimi giorni dell’umanità di Karl Kraus nella Sala Presse dello stabilimento dismesso di Fiat Lingotto. Del 1992, sempre per volontà di Ronconi, venne fondata la Scuola per attori del TST, che nel giro di breve tempo si attestò come una tra le realtà formative dedicate al teatro più importanti del Paese.

Nel 1997, al termine della direzione di Guido Davico Bonino, seguì quella di Gabriele Lavia, che diede inizio ad un periodo particolarmente ricco di collaborazioni internazionali – tra tutti ricordiamo La serra di Harold Pinter per la regia dello stesso autore. Dopo il biennio affidato a Massimo Castri, il TST passa poi sotto la direzione di Walter Le Moli, che focalizza la propria attività sulla promozione di progetti di compagnie giovani e realtà locali e, nel 2006, affida a Luca Ronconi la regia di sei spettacoli teatrali per scandire il calendario culturale dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino.

Dal 2007 al 2017 la direzione artistica del Teatro Stabile di Torino è stata affidata a Mario Martone, che per il Teatro Stabile di Torino ha messo in scena Operette morali di Giacomo Leopardi, La Serata a Colono di Elsa Morante, Carmen di Enzo Moscato, Morte di Danton di Georg Büchner e Il Sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo. Sono anni importanti, che vedono crescere il prestigio dello Stabile di Torino anche oltre confine: nel 2009 il Teatro assume la gestione amministrativa e organizzativa del festival internazionale Torinodanza, nel 2015  il TST non solo ottiene da parte del Ministero il riconoscimento di Teatro Nazionale, ma viene anche ammesso nei maggiori network teatrali europei: Mitos21 e la European Theatre Convention.

Dal 2018 Direttore artistico dello Stabile è Valerio Binasco, che nel corso delle ultime stagioni ha saputo alternare gli allestimenti di grandi capolavori (Euripide, Molière, Shakespeare, Goldoni) a testi tratti dal repertorio novecentesco e contemporaneo. Binasco, a partire dal 2021, ha raccolto intorno a sé, in qualità di registi residenti o artisti associati, Filippo Dini, Kriszta Székely e Leonardo Lidi, tutti di età e poetiche diverse, per comporre così un nucleo creativo e poetico che potesse arricchire la proposta produttiva dello Stabile.