Ispirata al mito di Orfeo ed Euridice, la pièce della britannica Zinnie Harris è una sinfonia di un’ora e un quarto, delicata e dolente, sullo strazio dell’amore perduto. Due donne smarrite su una spiaggia: le emozionanti Francesca Ciocchetti e Sara Putignano.

«C’è un posto strano che si chiama dolore dove tutte le regole sono diverse». Alla ricerca (impossibile) dell’amore perduto, la drammaturga britannica Zinnie Harris conduce le due protagoniste di Ci vediamo all’alba (Meet Me At Dawn) in un viaggio verso un luogo terribile: il dolore per la morte del partner. In scena Francesca Ciocchetti e Sara Putignano dirette da Silvio Peroni: due donne, Robyn e Hellen, smarrite in una spiaggia, dopo un drammatico incidente in barca. Spaesate e sotto choc, cercano una strada che le riporti a casa. Scopriranno, però, che questa terra sconosciuta e desolata non è ciò che sembra. «Che paese, amici, è questo?», chiede Robyn. È un paese che non ha nome. Sono perse, sì, in un paesaggio emotivo senza ritorno. Dove sono? Perché non possono tornare a casa? E perché Robyn è ossessionata dalle immagini di un’altra versione, più terribile, della realtà? Ispirato al mito di Orfeo ed Euridice, con echi letterari che vanno da Mary Rose di J.M. Barrie, a A porte chiuse di Sartre fino alla shakespeariana Dodicesima notte; corto, teso, onesto, commovente, il testo della Harris è una sinfonia in 75 minuti, dalle molteplici sfumature: disperazione, delicatezza, dramma, humour, poesia. Una favola moderna sullo strazio dell’amore, il mistero del dolore e la tentazione di perdersi in un futuro fantastico che non verrà mai. Una pièce che tocca il cuore del pubblico parlando di paure profondissime e universali: quelle di amare e di soffrire perdendo la persona amata.


di Zinnie Harris
traduzione Monica Capuani
con Francesca Ciocchetti e Sara Putignano
regia Silvio Peroni
Khora.Teatro / Compagnia Mauri Sturno