Partendo dal mito della Torre di Babele, Fausto Paravidino costruisce un grande progetto internazionale sulla storia di Abramo che mescola lingue e linguaggi teatrali, culture, suggestioni e avventure. Dalla New York di Ellis Island all’Europa, la Bibbia raccontata come una ballata dalla forte componente picaresca.

Tra i più importanti drammaturghi europei, e residente allo Stabile di Torino, Fausto Paravidino costruisce un grande progetto internazionale (coproduzione Stabile di Torino, Stabile del Friuli Venezia Giulia, Théâtre National de Marseille, Théâtre Liberté de Toulon, Gran Théâtre du Luxembourg) sul mito della Torre di Babele e sulla storia di Abramo, il patriarca delle tre grandi religioni monoteiste. Suo il testo e la regia di La ballata di Johnny e Gill, nel quale gli spunti dalle Sacre Scritture si trasformano in racconto picaresco. Una commedia che mescola lingue e linguaggi teatrali, luoghi, culture, speranze Paravidino ha messo insieme le esperienze dei laboratori per attori condotti (con Iris Fusetti) a New York, Ginevra, Tolone e Lussemburgo sul senso della storia di Abramo e del sacrificio di Isacco. Il tema del Libro si attualizza in quello del viaggio, della migrazione, della patria perduta, dell’abbandono della propria cultura, dell’essere stranieri tra stranieri. «Abramo è diventato Johnny, Sara è diventata Gill, la Bibbia è diventata una ballata – racconta l’autore – dalla scrittura biblica è emersa una forte componente picaresca». Lo spettacolo mescola le lingue – italiano, francese e inglese (con soprattitoli) – come in una contemporanea, metaforica Babele. E contiene, spiega Paravidino, contaminazioni di teatro-danza, cinema, pantomime e teatro musicale: una grande avventura che, seguendo una famiglia in cerca di fortuna che affronta il viaggio e i suoi mille pericoli, parla un po’ di Dio e molto di noi.


testo e regia Fausto Paravidino
Ideazione Iris Fusetti e Fausto Paravidino
con Federico Brugnone, Iris Fusetti, Fatou Malsert, Daniele Natali, Tibor Ockenfels, Fausto Paravidino, Aleph Viola
scene Yves Bernard
luci Pascal Noël
video Opificio Ciclope
costumi Arielle Chanty
maschere Stefano Ciammitti
musiche Enrico Melozzi
coreografia Giovanna Velardi
aiuto regia Maria Teresa Berardelli
Le Liberté, scène nationale de Toulon, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Il Rossetti Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, La Criée – Théâtre National de Marseille, Pôle Arts de la Scène
Les Théâtres de la Ville de Luxembourg

Spettacolo in lingua italiana, inglese e francese con soprattitoli.