UN APOCRIFO BRECHTIANO

Natalino Balasso firma un’irriverente drammaturgia apocrifa della Santa Giovanna dei macelli di Brecht. Sul palco tornano Mauler, Cridle, Slift, la spietata Graham, Puntila e Matti, scaraventati in un presente grottesco: nuovi linguaggi, nuovi scenari, ma sempre nel pantano di dominanza e sudditanza. Contro magnati famelici e soprusi si alza Giovanna Darko, guida di una comunità social-socialista. Immaginare Brecht oggi è impossibile, eppure i suoi spettri resistono: ingiustizie, finanza che stritola, algoritmi che si fingono neutri ma agiscono da padroni feroci. Le merci scorrono più libere degli esseri umani, il consumo è rito ossessivo, la povertà resta cronaca quotidiana. E le persone? Sempre più isolate, schiacciate da un universo commerciale-pubblicitario-social che sgretola i legami e produce soltanto un superuomo economico: macchina da soldi senza pensiero né arte. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, che, come scriveva Gramsci, “getta bombe nei cervelli”

di Natalino Balasso
con Natalino Balasso
e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi
scene Anusc Castiglioni
costumi Sonia Marianni
luci Stefano Delle Piane
cura musicale Celeste Gugliandolo
regia Andrea Collavino
Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro, Teatro Stabile di Bolzano