Al Teatro Carignano, dal 14 al 19 aprile 2015.

Le storie di Jack London, raccontate da Marco Paolini, rispecchiano i più profondi e controversi sentimenti umani.

Ballata di uomini e cani è un tributo a Jack London. A lui devo una parte del mio immaginario di ragazzo, ma Jack non è uno scrittore per ragazzi, la definizione gli sta stretta. È un testimone di parte, si schiera, si compromette, quello che fa entra in contraddittorio con quello che pensa. La sua vita è fatta di periodi che hanno un inizio e una fine e non si ripetono più.
Lo scrittore parte da quei periodi per inventare storie credibili, dove l’invenzione affonda nell’esperienza ma la supera. Ho cominciato questo spettacolo raccontando le storie nei boschi, nei rifugi alpini, nei ghiacciai. Ho via via aggiunto delle ballate musicate da Lorenzo Monguzzi. Ma l’antologia di racconti è stata solo il punto di partenza per costruire storie andando a scuola dallo scrittore≫. Marco Paolini si concede una pausa dal teatro civile per immergersi nella letteratura country d’autore di Jack London. Scrittore sempre amato ma spesso sottovalutato, London morì a soli quarant’anni, lasciando una vastissima produzione di racconti e romanzi. Paolini ne seleziona tre – Macchia, Bastardo e Preparare un fuoco – scegliendo come filo conduttore il rapporto tra un cane e il “suo” umano. Opportunismo, furbizia, odio, dipendenza, paura, compassione sono i sentimenti che sfilano nell’epica cruda del grande Nord, raccontata sempre dal basso, con gli occhi di chi la percorre a quattro zampe.

 

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