Parigi, 15 dicembre 1840. Napoleone è morto da vent’anni, ma è in questa gelida giornata che alle sue spoglie viene concesso di tornare in patria per essere tumulate nella chiesa de Les Invalides. Sotto la neve, la folla si accalca ai lati della strada per veder passare il feretro e tra i tanti presenti c’è anche un giovane Victor Hugo, che racconterà poi quel momento in un saggio denso e appassionato. Partendo dalle parole del grande scrittore sulla morte di Napoleone a Sant’Elena – l’eroe che, privato dell’impero, diventa uomo tra silenzio e vento – Davide Sacco costruisce uno spettacolo sulla fine dei padri, delle divinità, degli eroi. Se per Hugo l’imperatore morente è figura di grandezza e fragilità insieme, nello spettacolo la voce di Lino Guanciale dà corpo a un figlio che affronta l’assenza. In questo paesaggio sospeso, tra eco storica e intimità personale, la morte diventa un atto generativo: un varco che trasforma la perdita in memoria condivisa, in eredità vitale, in possibilità di rinascita.

da Victor Hugo
testo e regia Davide Sacco
con Lino Guanciale
e con Simona Boo
e Amedeo Carlo Capitanelli
scene Luigi Sacco
costumi Daniele Gelsi
LVF – Teatro Manini di Narni