Kataplixi è una parola greca che significa “meraviglia, stupore, fantasia”. È da questo spirito, costantemente in bilico tra arte e vita vera, che nasce anche l’opera di Matéi Visniec. Ed è con la stessa nostalgica attesa che ognuno di noi guarderà dai finestrini delle carrozze di un insolito treno.

Immaginate che il mitico Orient Express, il treno emblema del lusso occidentale, faccia un’inversione di rotta e inizi a viaggiare in senso contrario: cosa si vedrebbe scrutando il mondo dai finestrini delle sue carrozze? Un caleidoscopio di storie, quelle di un popolo – gli abitanti o ex abitanti dell’Est Europa – che insegue il mitico Occidente cercando di dimenticare il proprio passato.
Così ogni stazione presso cui il treno si ferma diventa occasione per “spiare”, proprio come si fa attraverso il vetro del finestrino, la vita di personaggi che la scrittura moderna e poetica del giornalista drammaturgo Matéi Visniec riesce a dipingere e, quasi, a sublimare soprattutto se pensiamo che il testo nasce dal confronto con le storie vere che l’autore e gli interpreti hanno potuto raccogliere durante un lungo laboratorio tenutosi con la comunità romena di Torino. Storie contraddittorie, di tenerezza, di sconfitta e di speranza in cui la ricerca di una nuova identità è l’afflato principale. Ma, proprio come succede quando si guarda il mondo attraverso lo spazio ristretto di un finestrino, allo spettatore è concesso vedere solo un piccolo pezzo delle vite dei personaggi, che si susseguono come una serie di tableaux vivants: bagagli, in qualche modo, di cui il treno si carica a ogni fermata, insieme al sentimento di un passato che sta svanendo.

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di Matéi Visniec


interpretazione e regia Francesco Gargiulo, Alessandro Lussiana, Anna Montalenti, Stefano Moretti, Giulia Valenti


collaborazione alla messinscena Luca Busnengo
scene e luci Eleonora Diana
costumi Valentina Menegatti


Kataplixi Teatro
in collaborazione con ACTI Teatri Indipendenti e Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia
Progetto realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito di Scene allo sBando 2014-2015