Al Teatro Gobetti, giovedì 8 luglio 2021, alle ore 21.00, nell’ambito di Summer Plays / Nuove destinazioni va in scena FURIOSA SCANDINAVIA di Antonio Rojano, con la traduzione italiana di Marta Bevilacqua e la regia di Javier Sahuquillo. Lo spettacolo è interpretato da Roberta Lanave, Elio D’Alessandro, Stefano Accomo, Marta Bevilacqua. Le scene sono di Alessandro Battisti – Etnik, le luci di Ximo Rojo, le musiche di Roberto Cammarata e il movimento scenico di Francesca Cassottana.

Furiosa Scandinavia, selezionato nell’ambito della rassegna Il cielo su Torino, è prodotto da Settembre Teatro e Acción Cultural Española e sarà replicato al Gobetti venerdì 9 luglio alle ore 21.00.

Erika e Balzacman sono stati abbandonati dai loro compagni: la donna sceglie una pillola che cancella i ricordi spiacevoli, l’uomo invece preferisce il ricordo, lanciandosi in un viaggio delirante in Norvegia, sulle tracce che collegano la poetessa Irene Reyes e T., l’uomo che ha abbandonato Erika. Il testo di Antonio Rojano ha vinto il Premio Lope de Vega 2016.

Scheda a cura della Compagnia

I personaggi di Furiosa Scandinavia danno l’impressione di appartenere a un’era futura non ancora arrivata, costretti a vivere in un tempo di passaggio. Voci smarrite, disorientate, perse nei labirinti di sé; personaggi schiavi nella libertà. Sarà l’ossessione per l’amore perduto a far incontrare i due personaggi principali, Erika M. e Balzacman, i nickname tramite i quali si danno appuntamento. Entrambi sono stati abbandonati, ma se Erika preferisce l’oblio medico, la pillola che cancella le memorie spiacevoli, lui sceglie di ricordare, lanciandosi in un viaggio delirante in Norvegia. Ma questa è solo una parte della storia – la punta di un iceberg – di un conflitto più ampio e profondo che appartiene alla generazione dei Millennials. Un viaggio senza scappatoie, ispirato al romanzo Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust. Furiosa Scandinavia è una riflessione sulla maternità, le scelte e il dolore, ma anche sulla fallibilità dei nostri ricordi. È il grande legame tra luoghi, emozioni e memorie, nell’esplicito ed eccitante potere della finzione.

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