Una voce profonda, un interprete di razza, un volto notissimo sul palcoscenico, così come sul piccolo e grande schermo: Paolo Graziosi ci ha lasciato, dopo una vita vissuta da protagonista di spettacoli indimenticabili, diversi dei quali prodotti dal Teatro Stabile di Torino. Dopo l’esordio nel 1962, inizia la sua carriera cinematografica diretto tra gli altri da Franco Zeffirelli (Romeo e Giulietta), Marco Bellocchio (La Cina è vicina), Margarethe Von Trotta (Il lungo silenzio), Pupi Avati (Il papà di Giovanna), Paolo Sorrentino (Il Divo), Matteo Garrone (Pinocchio) Mario Martone (Il giovane favoloso, E qui rido io), Nanni Moretti (Tre piani). Ma è in teatro che la sua figura di attore ironico, intelligente, profondo si definisce: le sue presenze allo Stabile di Torino sono numerose e percorrono la storia dell’istituzione, a partire da L’Anconitana (1964) e Cesare e Cleopatra (1965) regia Gianfranco De Bosio, La locandiera (1965) regia Franco Enriquez, Timone d’Atene (1994) regia Walter Pagliaro, fino a Operette morali (2011) e Morte di Danton (2016) per la regia di Mario Martone.
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