Martedì 19 aprile 2022, alle ore 19.30, debutta al Teatro Carignano WHEN THE RAIN STOPS FALLING (Quando la pioggia finirà) dell’australiano Andrew Bovell con la traduzione di Margherita Mauro. Lo spettacolo, da un progetto di lacasadargilla, è diretto da Lisa Ferlazzo Natoli e vede in scena Caterina Carpio, Marco Cavalcoli, Lorenzo Frediani, Tania Garribba, Fortunato Leccese, Anna Mallamaci, Emiliano Masala, Camilla Semino Favro, Francesco Villano. Le scene sono di Carlo Sala, i costumi di Gianluca Falaschi, il disegno luci di Luigi Biondi, il disegno del suono di Alessandro Ferroni e il disegno video di Maddalena Parise.

Lo spettacolo è stato insignito di numerosi premi, tra cui tre Premi UBU nel 2019: premio per la miglior regia a Lisa Ferlazzo Natoli, premio per i migliori costumi a Gianluca Falaschi, premio come miglior nuovo testo straniero a Andrew Bovell. Sempre nel 2019, Lisa Ferlazzo Natoli è stata insignita del premio ANCT per la regia e il Premio Le Maschere del Teatro Italiano è stato assegnato a Camilla Semino Favro (nel cast dello spettacolo) come migliore attrice emergente.

When the Rain Stops Falling, prodotto da ERT – Teatro Nazionale, dal Teatro di Roma – Teatro Nazionale e dalla Fondazione Teatro Due, sarà in scena nella Stagione in abbonamento dello Stabile fino a domenica 24 aprile 2022.

Il primo e pluripremiato allestimento italiano di questo capolavoro della drammaturgia contemporanea australiana è diretto da Lisa Ferlazzo Natoli, autrice e regista che con i propri lavori ha sempre cercato di traghettare il pubblico verso nuovi codici espressivi e sperimentazioni. When the Rain Stops Falling è un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, dal 2039 al 1959: una saga familiare lunga ottant’anni, che si snoda tra colpe taciute, tentativi di redenzione e condanne. Ambientato tra l’Australia delle grandi città e una Londra grigia e sulfurea, lo spettacolo si configura come uno struggente apologo sul valore dell’amore e sulla capacità di indurci a perdonare e modificare il corso del tempo.

 

Scheda a cura della Compagnia

«Non avere niente da dire è come avere così tanto da dire che non si ha nemmeno il coraggio di cominciare» (Andrew Bovell)

Sta piovendo. Gabriel York aspetta l’arrivo del figlio ormai adulto, che non vede da quando questo aveva sette anni: «So cosa vuole. Vuole quello che tutti i giovani uomini vogliono dai loro padri. Vuole sapere chi è. Da dove viene. Dove sia il suo posto. E per quanto ci provi non so cosa dirgli». È questo l’inizio apparente, o forse l’epilogo, di una saga familiare che ci porta, vertiginosamente – dal 2039 al 1959, slittando nel e con il tempo – alle soglie di un diluvio torrenziale che ha il sapore eccentrico e favoloso della pioggia di rane in Magnolia di Paul Thomas Anderson.

La storia delle famiglie Law e York: quattro generazioni di padri e figli, delle loro madri e mogli, il testo di Andrew Bovell, tradotto da Margherita Mauro, è un racconto intimo e distopico che Bovell disegna con un’affascinante struttura drammaturgica, dove i diversi fili narrativi, il graduale sovrapporsi delle temporalità e l’incrocio dei destini delle quattro generazioni, raccontano una corrispondenza così profonda tra le esperienze di ognuno da suggerire che negli alberi genealogici non vi siano “scritti” solo i nomi dei protagonisti, ma anche i comportamenti, le inclinazioni, i desideri e gli errori.

When the Rain Stops Falling fa del viaggio nel tempo una vera e propria forma stilistica, senza usare l’espediente del flashback, ma piuttosto grazie a un’architettura narrativa nitida e complessa che si muove nello spazio e nel tempo della storia stessa. I personaggi da vecchi e da giovani entrano ed escono da un quadro all’altro, da un paesaggio all’altro, con un ritmo incalzante che l’autore introduce fin dalle prime pagine. È sul tempo stesso che ci si interroga, “piegandolo” in avanti, per lasciare entrare il futuro e i suoi fantasmi; o, con improvvise “interferenze”, aprire il presente a squarci di passato.

 

CS_When the Rain Stops Falling