Martedì 1 febbraio 2022, alle ore 19.30, debutta al Teatro Carignano lo spettacolo Il nodo di Johnna Adams, nella traduzione di Vincenzo Manna e Edward Fortes, con Ambra Angiolini e Arianna Scommegna dirette da Serena Sinigaglia. Le scene sono di Maria Spazzi, i costumi di Erika Carretta, le luci di Roberta Faiolo e le musiche di Mauro Di Maggio e Federica Luna Vincenti.

Il nodo è un testo lucido, imparziale e attualissimo, firmato da una delle drammaturghe contemporanee americane più apprezzate. La vicenda è ambientata in una scuola e racconta il colloquio tra un insegnante e una madre che ha visto tornare a casa il proprio figlio pieno di lividi e con una sospensione. È una vittima o è lui stesso un carnefice? Quali sono le responsabilità educative dei genitori e quali quelle delle istituzioni scolastiche? Uno spettacolo duro e coraggioso, che ci spinge a riflettere sulle ragioni che portano alla sopraffazione.

Lo spettacolo, prodotto da Società per Attori e Goldenart Production, sarà in scena per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino fino a domenica 6 febbraio 2022.

 

Note di Regia di Serena Sinigaglia

Il Nodo è ambientato in una classe di prima media della scuola pubblica di Lake Forest, piccolo centro abitato nei dintorni di Chicago. Ma attenzione: il “dove” non è importante, importante è il “quando” e soprattutto il “perché”. Quali sono le responsabilità educative dei genitori e quali quelle delle istituzioni nei confronti dei figli? Di chi è la colpa se i nostri figli si trasformano in vittime o carnefici? Com’è possibile che si possa scatenare una violenza tale da indurre un ragazzo o una ragazza ad uccidersi? Dove sbagliamo? Chi sbaglia? Di chi è la responsabilità?

Il nodo non è semplicemente un testo teatrale sul bullismo (il che, comunque, basterebbe a renderlo assolutamente attuale e necessario), è soprattutto un confronto senza veli sulle ragioni intime che lo generano. Osa porsi le domande assolute come accade nelle tragedie greche, cerca le cause e non gli effetti. Ed è questo aspetto ad attrarmi di più. Oggi abbiamo le piattaforme digitali per raccontare storie, per denunciare fatti e azioni rilevanti.

Dunque a cosa serve nello specifico il teatro? Serve a mettere a nudo, nella sintesi e nell’intensità che lo contraddistinguono, le più profonde contraddizioni dell’uomo, le ragioni ultime del suo agire. Heather Clark e Corryn Fell non sono solo l’insegnante e la madre di Gidion. Il loro conflitto, come quello tra Medea e Giasone, tra Dioniso e Penteo, tra Eteocle e Polinice, racchiude in sé tutti noi come singoli individui e tutti noi come società. E ci pone di fronte alle nostre responsabilità: per ogni ragazzo ferito, umiliato, ma anche per chi umilia e ferisce, siamo noi ad essere sconfitti, come individui e come società, nostra è la responsabilità, nostra è la pena e il dolore. […] Haether e Corryn sono due figure tragiche che si fronteggiano, il campo di battaglia è la classe, il tempo è quello dell’ora dei colloqui e per l’esattezza dalle 14.45 alle 16.15. Un’ora e mezza di attacchi, difese, strategie, accordi sperati e immediatamente traditi, senza sosta. Una grande prova d’attore. Ambra Angiolini e Arianna Scommegna combatteranno per noi, sul palco, questa battaglia nella speranza che si possa tornare a parlarsi con senso di responsabilità e di rispetto. Perché parlarsi è meglio che combattersi, sempre.

 

CS_Il nodo