Al Teatro Gobetti, martedì 15 giugno 2021, alle ore 19.30, va in scena PANDORA, nuovo allestimento ironico e senza parole del Teatro dei Gordi. Lo spettacolo è ideato e diretto da Riccardo Pippa e interpretato da Claudia Caldarano, Cecilia Campani, Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza. Dramaturg Giulia Tollis, maschere e costumi di Ilaria Ariemme, scene di Anna Maddalena Cingi, disegno luci di Paolo Casati, cura del suono Luca De Marinis.

Lo spettacolo, coprodotto da Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Franco Parenti, Fondazione Campania dei Festival in collaborazione con Teatro dei Gordi, resterà in scena al Teatro Gobetti fino a domenica 27 giugno.

I Gordi sono imperdibili: un giovane collettivo che crea spettacoli ironici, suggestivi e soprattutto senza parole. In un mondo soffocato dalle chiacchiere, il silenzio è un atto rivoluzionario.

Un bagno in fondo a un corridoio o sotto la piazza di una città. Può essere il bagno di un aeroporto, di un club o di una stazione di servizio. Lo attraversa un’umanità variegata e transitoria. È un luogo di passaggio, d’attesa, d’incontro tra sconosciuti, un camerino improvvisato dove fare scongiuri, nascondersi, sfogarsi. È un covo per i demoni, un’anticamera, una soglia prima di un congedo o un battesimo del fuoco. Non è un luogo più vero rispetto al fuori, è solo un altro aspetto dell’esserci; se fuori ci si deve attenere alle norme sociali, ad una prassi, al gioco, dentro si dismette qualcosa; è uno spazio amorale, di sospensione, anche di grossa violenza e nudità, un luogo comune dell’interiorità dove ampliare lo spettro dell’azione quotidiana oltre i limiti e le censure. Filo conduttore del percorso del Teatro dei Gordi ad oggi è la ricerca di un linguaggio specificamente teatrale, fatto di movimento, partiture di gesti concreti, oggetti, vestiti, maschere, musica, poesia, presenza e incontro. Nel lavoro di scena ricercano sinestesie e un teatro poetico capace di emozionare e produrre immagini vive. In Pandora si amplia la ricerca sulla maschera per metterne in discussione i confini. C’è anche qui la maschera di cartapesta, che ha caratterizzato i due spettacoli precedenti (Sulla morte senza esagerare e Visite), ma ci sono anche le maschere di tutti i giorni, come una benda o un paio di occhiali, come un’espressione o un volto.

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