Al Teatro Gobetti, mercoledì 28 luglio 2021, alle ore 21.00, nell’ambito di Summer Plays/Nuove destinazioni va in scena HELA OVVERO L’IMMORTALITÀ DI HENRIETTA LACKS primo studio di e con Nicola Bortolotti e Lorenzo Fontana. Lo spettacolo, prodotto da Invisibile Kollettivo, sarà replicato al Gobetti giovedì 29 luglio, alle ore 21.00.

Giovedì 29 luglio 2021, alle ore 18.00, è programmato al Gobetti un incontro dal titolo LE DOMANDE DELLA BIOETICA: Maurizio Mori, professore di Filosofia morale e Bioetica all’Università di Torino, dialoga con Lorenzo Fontana e Nicola Bortolotti. Coordina Giuseppe Culicchia.

 «Ho appesa alla parete una vecchia foto, con un angolo strappato, tenuta insieme dal nastro adesivo. Raffigura una donna che non ho mai conosciuto. Guarda dritta nell’obiettivo e sorride, le mani sui fianchi fasciati dal vestito della festa, stirato a puntino. Le labbra sono dipinte di rosso vivo. È la fine degli anni Quaranta, e la donna non ha nemmeno trent’anni. La pelle è liscia e ambrata, gli occhi allegri e ancora pieni di gioventù. Non sa che dentro di lei sta crescendo un tumore che di lì a poco renderà orfani cinque bambini e cambierà la storia della medicina», scrive Rebecca Skloot, scrittrice scientifica americana specializzata in scienza e medicina, autrice di un bestseller sulla storia straordinaria di Henrietta Lacks, o meglio delle sue cellule immortali, nella lista dei bestseller del New York Times per oltre 6 anni.

HeLa è la sigla che indica una linea cellulare di vitale importanza nelle ricerche sul cancro e su molte altre malattie: cellule speciali, tanto resistenti da essere praticamente immortali, vendute e comprate da decenni nei laboratori di tutto il mondo. Ma quelle quattro lettere racchiudono anche una storia straordinaria, emblematica – e soprattutto una persona in carne ed ossa. Henrietta Lacks lavorava nei campi di tabacco della Virginia, come i suoi antenati schiavi. Poco prima che morisse per un tumore, nel 1951, i medici, senza chiedere alcun consenso, prelevarono un campione dei suoi tessuti e si accorsero presto di un fenomeno sbalorditivo, mai registrato prima nella storia della medicina: le cellule tumorali continuavano a crescere fuori dal corpo, in laboratorio. Henrietta era ‘immortale’. Come lei, nemmeno la sua famiglia fu messa al corrente dell’incredibile scoperta, né tantomeno dell’industria miliardaria che si sviluppò dal commercio delle sue cellule, e solo molti anni dopo i figli di Henrietta vennero a conoscenza di tutta la storia. Questa vicenda appassionante – da cui è stato tratto anche un film con Oprah Winfrey – intreccia il passato di una famiglia afroamericana, vissuta nella segregazione razziale degli anni Cinquanta, con la ricerca scientifica e l’etica medica, e ci pone domande attualissime sulla vita e sulla morte: chi dispone del materiale biologico di cui siamo fatti? Chi custodisce la memoria di ciò che siamo stati?

Invisibile Kollettivo nasce nel 2017 dal “reincontro” tra Elena Russo Arman, Franca Penone, Alessandro Mor, Lorenzo Fontana e Nicola Bortolotti. Formatisi come attori negli stessi anni (tra il ’91 e il ’95), chi allo Stabile di Torino, chi al Piccolo Teatro di Milano, dopo aver incrociato i loro percorsi individuali con maestri indiscussi delle scene (da Ronconi a Strehler, da Stein a Cobelli, da De Capitani e Bruni, da Lavia a Mauri a Martone, per citarne alcuni) e aver avuto esperienze anche nell’ambito della regia, decidono di mettersi insieme attratti dalla possibilità di rappresentare in teatro romanzi o testi che non nascono direttamente per la scena, pensando spettacoli basati sulla centralità degli attori e sul lavoro di gruppo. Nasce, così, un dittico sul tema dell’identità formato dalle letture sceniche dei romanzi L’Avversario di Emmanuel Carrère e Open di Andre Agassi, spettacoli entrambi prodotti dal Teatro dell’Elfo.

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