Martedì 26 aprile 2022, alle ore 19.30, debutta al Teatro Gobetti di Torino EICHMANN. Dove inizia la notte, di Stefano Massini, per la regia di Mauro Avogadro. In scena, alla loro prima collaborazione, Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon. Le scene sono di Marco Rossi, i costumi di Giovanna Buzzi, le musiche di Gioacchino Balistreri, le luci di Michelangelo Vitullo. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano e dal Teatro Stabile del Veneto, sarà in scena nella stagione in abbonamento dello Stabile fino a domenica 8 maggio 2022.

Stefano Massini, autore del successo internazionale Lehman Trilogy, immagina il confronto/scontro tra Hannah Arendt e Adolf Eichmann in questo atto unico, presentato per la prima volta in Italia. Partendo dalla piccola borghesia e attraverso un crescendo di incarichi, prestigio e ricchezza, Massini ricostruisce la carriera del militare nazista, restituendoci un terrificante esempio della “banalità del male” che prende forma nella più comune e insospettabile umanità.

 

Note a cura della Compagnia

Un atto unico di squassante semplicità, un’intervista della filosofa, scrittrice e politologa Hannah Arendt ad Adolf Eichmann, il gerarca nazista responsabile di aver pianificato, strutturato e reso possibile lo sterminio di milioni di ebrei. È il dialogo teatrale che Stefano Massini ha realizzato a partire dai verbali degli interrogatori svoltisi a Gerusalemme – dove Eichmann fu processato dopo l’arresto, avvenuto nel 1960 in Argentina –, dagli atti del processo, dalla storiografia tedesca ed ebraica, oltre che dai saggi di Hannah Arendt stessa. Diretti da Mauro Avogadro, Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon si affrontano in un dialogo teatrale feroce, in cui, incalzato dalla dialettica della Arendt, Eichmann ripercorre i passaggi della propria carriera accanto a Hitler e Himmler, mentre a poco a poco si compone il mosaico della soluzione finale, la creazione della micidiale macchina di sterminio che condannò a morte sei milioni di ebrei, oltre ai rom, agli omosessuali, agli oppositori politici. Come si sperimentò il gas? Quando fu deciso l’inizio dello sterminio? Come si gestiva in concreto l’orrore di Auschwitz? Passo dopo passo, prende forma una verità spiazzante: non esiste alcuna “grandezza” nell’uomo che ha architettato tutto questo, bensì il personaggio si rivela per una disperante commistione di meschinità, arrivismo, opportunismo, capace di stupire più per la bassezza che per il genio. Ma è proprio qui, in fondo, che prende forma il male: nella più comune e insospettabile grettezza umana.

 

CS_Eichmann