La malora e I ventitré giorni della città di Alba di Beppe Fenoglio, insieme a Nonostante tutte di Filippo Maria Battaglia, sono i primi titoli di un progetto di audiolibri nato dalla collaborazione tra la casa editrice Einaudi e il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. Titoli particolarmente significativi in questo anno in cui ricorre il centenario dalla nascita di Beppe Fenoglio e in cui viene inaugurata una innovativa collana di narrativa italiana, Gli Unici, in cui è stato pubblicato il libro di Filippo Maria Battaglia. Si tratterà di appuntamenti mensili, che si arricchiranno di volta in volta di titoli di novità e di catalogo.

«Un’opera a “viva voce”, sia essa romanzo, racconto, poesia o addirittura saggio, non è solo un’opera riportata su un diverso supporto. È un’opera d’arte che si trasforma in un’altra, diversa, opera d’arte, come accade nel cinema o, appunto, sul palcoscenico. Vogliamo dare tale opportunità ai nostri libri ed è per questo che considero la collaborazione con il Teatro Stabile di Torino una sicura garanzia di qualità», sottolinea Ernesto Franco, Direttore generale Einaudi.

Le voci saranno quelle degli attori individuati attraverso la consulenza artistica del Teatro Stabile. Entrambi i volumi di Fenoglio sono affidati a Nicola Pannelli, fra i protagonisti delle produzioni dirette da Valerio Binasco, mentre la lettura di Nonostante tutte è di Olivia Manescalchi, attrice e doppiatrice torinese che negli anni ha collaborato con il TST.

Lo storico rapporto che lega la Casa Editrice Einaudi e lo Stabile di Torino trova così una nuova occasione per consolidarsi e inaugurare una nuova forma di collaborazione che valorizza le competenze peculiari di entrambe le parti.

«Per il Teatro Stabile è un onore condividere questo stimolante progetto culturale ed è un piacere contribuire con i propri attori di riferimento, a partire dal direttore artistico Valerio Binasco, a dare letteralmente voce ad una proposta che promette riscoperte e nuovi incontri con la letteratura contemporanea», dichiara Filippo Fonsatti, Direttore del Teatro Stabile di Torino.

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