Martedì 2 maggio 2017, alle ore 19.30, al Teatro Carignano, andrà in scena ORESTEA di Eschilo, con la regia di Luca De Fusco. Lo spettacolo è interpretato da Mariano Rigillo nel ruolo di Agamennone, Mascia Musy in quello di Clitemnestra, Angela Pagano, Prima Corifea, Gaia Aprea nei ruoli di Cassandra e Atena, Claudio Di Palma in quelli di Araldo e Apollo, Giacinto Palmarini per Oreste, Anna Teresa Rossini per Pizia, Paolo Serra per Egisto e da Paolo Cresta, Patrizia Di Martino, Francesca De Nicolais, Gianluca Musiu, Federica Sandrini, Ivano Schiavi, Dalal Suleiman, Enzo Turrin. Con loro le danzatrici Chiara Barassi, Sibilla Celesia, Sara Lupoli, Valeria Nappi della Compagnia di Danza Contemporanea Körper di Napoli. Le coreografie sono di Noa Wertheim, le musiche di Ran Bagno, le scene di Maurizio Balò, i costumi di Zaira de Vincentiis, le luci di Gigi Saccomandi, il suono di Hubert Westkemper, l’adattamento vocale è di Paolo Coletta, i video sono di Alessandro Papa.

Orestea – prodotto dal Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale sarà replicato al Carignano, per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, fino a domenica 14 maggio.

Una lingua incisiva, che parla di rimpianto, vendetta e persecuzione per uno spettacolo di grande impatto per interpreti, impianto scenico e rilettura drammaturgica.

L’Orestea di Eschilo non è solo l’unica tragedia ad essere giunta completa fino ai giorni nostri dal V secolo a. C., ma è anche la trilogia che sancisce la nascita del Diritto, della necessità di normare i conflitti tra gli uomini, superando la vendetta privata per raggiungere il traguardo della civiltà. Complessa e cruenta, la storia affonda le radici nella tradizione mitica dell’antica Grecia: l’assassinio di Agamennone da parte della moglie Clitemnestra, la vendetta del figlio Oreste che uccide la madre, la persecuzione del matricida da parte delle Erinni e la sua assoluzione finale ad opera del tribunale dell’Areopago.

Con questo allestimento che si divide in due parti (Agamennone e Coefore/Eumenidi), Luca De Fusco si confronta con la tragedia classica, sottolineando l’affinità con il canone greco attraverso le coreografie e un importante apporto dal punto di vista musicale: la partitura originale è stata curata dal compositore israeliano Ran Bagno e su questo tappeto sonoro si sviluppano le coreografie di Noa Wertheim. In una tragedia dove gli uomini sono quasipersonaggi minori, manipolati o vittime, la rilettura di De Fusco evidenzia il ruolo centrale delle donne.

01_comunicato stampa ORESTEA

02_Comunicato della Compagnia

03_ORESTEA Appunti di regia di Luca De Fusco

04_ORESTEA note di Monica Centanni

05_Estratto rassegna stampa Orestea

06_ORESTEA Personaggi e Interpreti