Filippo Dini immerge Ivanov in una dimensione che fonde naturalismo, comicità, espressionismo per l’affresco di un piccolo mondo tragico, a un passo dall’autunno rivoluzionario che spazzerà via ogni certezza.

Scritta nel 1887, Ivanov è la prima delle grandi opere teatrali di Anton Čechov, che all’età di 27 anni debutta nella prosa con un gesto di protesta verso la moda degli autori contemporanei, che prediligono come protagonisti mostri, buffoni, creature angeliche.

Ivanov è un uomo senza qualità, un uomo superfluo, come si autodefinisce, incapace di dare un senso alle proprie giornate, ma tenacemente alla ricerca di una motivazione che non lo faccia soccombere al proprio destino, anticipatore dei grandi personaggi di Musil, Svevo, Pirandello, Joyce.

Alle sue spalle, dietro il suo spleen e la sua indifferenza, si intravedono i resti del fascino e della generosità della nobiltà di un tempo. Intorno a lui una carrellata di personaggi votati all’egoismo e alla mancanza di empatia, un’umanità disillusa, priva di ideali e senza speranze nel futuro: un microcosmo in cui gli uomini sono condannati all’esistenza, in cui ognuno tenta disperatamente di sopravvivere alla noia e guarda al passato con benevolenza, un’umanità di figure grottesche che si lacerano a vicenda.

 

di Anton Čechov
traduzione Danilo Macrì
con Filippo Dini, Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Antonio Zavatteri, Orietta Notari, Valeria Angelozzi, Ivan Zerbinati, Ilaria Falini, Fulvio Pepe
regia Filippo Dini
scene e costumi Laura Benzi
luci Pasquale Mari
musiche Arturo Annecchino
Fondazione Teatro Due / Teatro Stabile di Genova

Acquista ora