“Fare teatro per me significa sostenere che la verità non esiste da nessuna parte”.

Il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, la Casa Editrice Feltrinelli, il Centro Teatrale Santa Cristina hanno il piacere di invitarvi alla presentazione del libro LUCA RONCONI PROVE DI AUTOBIOGRAFIA, a cura di Giovanni Agosti, in libreria dal 21 febbraio 2019. Feltrinelli Editore, 2019. La presentazione si svolgerà al Teatro Gobetti di Torino il 28 Marzo 2019 alle ore 17.30 e interverranno: Giovanni Agosti, Roberta Carlotto, Filippo Fonsatti, Maria Grazia Gregori, Valter Malosti e Paolo Pierobon. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti in sala.

LUCA RONCONI, PROVE DI AUTOBIOGRAFIA, A CURA DI GIOVANNI AGOSTI
Luca Ronconi (1933-2015), è uno dei più grandi intellettuali del secondo Novecento. Qui, a differenza dei molti libri su di lui, è Ronconi stesso a parlare di sé. Ascoltiamo dunque sulla pagina la voce del regista, che – raggiunti i sessant’anni – ripercorre la propria esistenza, non inseguendo gli aneddoti o i capricci della memoria, ma cercando di arrivare alla scoperta del senso della vita. Si vedono così scorrere l’infanzia, negli anni della guerra, in un collegio svizzero, la Roma dell’apprendistato all’Accademia d’Arte drammatica (che è anche quella della Dolce vita), il faticoso passaggio da attore a regista, il trionfo europeo dell’Orlando furioso, la direzione del Settore Teatro della Biennale di Venezia, tra Grotowski e Wilson, l’esperienza politica e culturale del Laboratorio di Prato, nella Toscana “rossa”, l’approdo alla direzione di un Teatro Stabile, con il senso di responsabilità che questo comporta e la volontà di istituire una Scuola per attori. Tutto è raccontato in maniera piana e accompagnato da un corredo fotografico – sia nel testo, un centinaio di foto per buona parte inedite, sia in un inserto a colori – e da note di servizio, messe a punto da Giovanni Agosti, che sciolgono le allusioni, identificano i personaggi, mettono a tema le linee di fuga e costituiscono un viatico per comprendere chi, più di ogni altro regista, è andato alla ricerca delle proprie ragioni espressive. Il manoscritto, raccolto da Maria Grazia Gregori, è stato ritrovato nell’archivio di Ronconi, ereditato da Roberta Carlotto e oggi depositato presso l’Archivio di Stato di Perugia.

L’AUTORE
Luca Ronconi, nato nel 1933 a Susa, in Tunisia, è stato uno dei più grandi registi del Novecento.
Si è formato come attore, a Roma, all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma: il suo debutto è del 1953. Da lì una breve e fortunata carriera, ma percorsa dall’insoddisfazione. Dal 1963 diventa regista, rivoluzionando le regole della comunicazione teatrale. Con l’Orlando Furioso nel 1969, ottiene un successo non solo europeo. Per tappe diverse, dentro e fuori le istituzioni, arriva alla direzione del Settore Teatro della Biennale di Venezia, all’invenzione del Laboratorio di Prato e – dopo anni difficili – alla direzione dei Teatri Stabili di Torino, Roma e Milano, per cui ha lavorato fino alla fine della vita (2015). La sua produzione è immensa: oltre duecento spettacoli, di prosa e di teatro musicale. Il repertorio comprende i classici e gli autori della drammaturgia contemporanea, ma il rinnovamento portato da Ronconi al mondo dello spettacolo va ben al di là della scelta dei testi da rappresentare. Un filo conduttore – forse il principale – della lunga carriera del regista è il costante interesse per il confronto con i più giovani, attraverso forme continuamente mutanti di pedagogia che hanno come approdo finale la costituzione, nel 2002, del Centro Teatrale Santacristina, nei boschi dell’Umbria, non lontano dalla residenza del regista. Il centro ora è diretto da Roberta Carlotto.

IL CURATORE
Giovanni Agosti, nato a Milano nel 1961, insegna Storia dell’arte moderna all’Università statale di Milano. Ha scritto, per Feltrinelli, Su Mantegna. I. La storia dell’arte libera la testa (2005), Giovanni Frangi alle prese con la natura (2008), Le rovine di Milano (2012). Nel 2015 ha curato una nuova edizione del Gran teatro montano di Giovanni Testori.