Amanda Sandrelli è protagonista del classico di Carlo Goldoni: dietro la dolce e briosa Mirandolina della tradizione si nasconde una donna volitiva, feroce, abituata a comandare e a lottare. Un’icona ante litteram di emancipazione femminile.

Amanda Sandrelli è Mirandolina in questo allestimento de La locandiera di Goldoni firmato da Francesco Niccolini e Paolo Valerio. Una versione della più amata e fortunata delle commedie del drammaturgo veneziano che rompe con i cliché e dà alla astuta ostessa fiorentina la statura di una paladina ante litteram dell’emancipazione femminile. Per quasi duecento anni la tradizione ha voluto che Mirandolina fosse inchiodata alla sua natura dolciastra, un po’ cocotte, effervescente, gaia ed esuberante. Ma La locandiera è considerato a buon diritto un capolavoro del teatro di tutti i tempi non certo perché la sua protagonista sia l’incarnazione del brio e dell’effervescenza. Tutt’altro, sottolineano i registi: «È una donna feroce, orfana, abituata a comandare, a difendersi e a lottare». Una donna «lusinghiera e pericolosa» dalla quale lo stesso Goldoni mette in guardia. Pericolosa forse perché rivendica la sua libertà, per la quale è pragmaticamente disposta a tutto, compresa la rinuncia al sogno d’amore. Una «donna amazzone», in un mondo in cui le donne sono solo oggetto di piacere o disprezzo, capace di tenere testa a quattro uomini e avere la meglio su di loro. Tra il Conte parvenu, lo spiantato Marchese, l’altezzoso Cavaliere (interpretato da Alex Cendron) e il servo tuttofare Fabrizio, fra i quali per tutta la commedia si destreggia con le sue arti seduttive, Mirandolina sceglie di restare fedele a se stessa, dimostrando, con una concretezza che sfiora il cinismo, come la sua proverbiale civetteria «non sia frivolezza, ma calcolo».


di Carlo Goldoni
adattamento e drammaturgia Francesco Niccolini
con Amanda Sandrelli
Alex Cendron, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali,
Massimo Salvianti, Lucia Socci
regia Paolo Valerio, Francesco Niccolini
scene Antonio Panzuto
Arca Azzurra produzioni / Teatro Stabile di Verona