È stata una settimana intensa per il Gruppo Congiunzioni. Passando per l’analisi di alcune campagne, come quella di Unicredit firmata da Özpetek o della Nike in You can’t stop us, libri, serie tv, personaggi, artisti, immagini, hanno trovato alla fine il loro punto di vista. Tramite grandi sessioni di brainstorming, sono state tante le idee messe sul tavolo, pronte a combinarsi e ricombinarsi tra di loro, a volte a essere scartate e ripescate nei giorni successivi.  Nella prima settimana di lavoro era stato citato Erving Goffman, che condivideva l’idea di Shakespeare “Tutto il mondo è teatro”. Nella sua monografia, intitolata La vita quotidiana come rappresentazione, raccontava come ogni essere umano nell’atto di comunicare sia in realtà un attore, che cerca di dare informazioni di sé e interpretare se stesso tramite parole, gesti, vestiti… Quindi si può dire che la vita sociale sia in realtà un accumulo di tante performance, in cui entrano in gioco attori (chi comunica) e spettatori (chi ascolta). Sempre secondo Goffman, “la rappresentazione drammaturgica è rituale. Essa crea un senso di realtà condivisa”. In un viaggio tra le teorie più conosciute del sociologo canadese o tra quelle più di nicchia di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, il Gruppo Congiunzioni ha tirato le somme per capire come restituire nella campagna di comunicazione tutti – o almeno in larga parte – i pensieri condivisi nelle mattinate su Zoom.

Il target individuato, ovvero una fascia ibrida di spettatori che va ogni tanto a teatro ma che in fondo non ne ha davvero sentito la mancanza in questo periodo di chiusura, sarà spettatore di un tassello delle menti di questo Gruppo, un tassello che fa leva su dinamiche inconsce, non razionali. Come Valerio Binasco ha affermato osservando il lavoro, la campagna di comunicazione farà affiorare domande interiori e primitive, che genereranno curiosità. Ed è proprio la curiosità che muove lo spettatore verso il teatro. Sarà quindi un bellissimo momento di restituzione, la cui forma è stata decisa ma è ancora presto per svelarla. Lunedì 14 dicembre è stato un giorno importante per questi argonauti perché hanno avuto modo di potersi incontrare finalmente dal vivo, per portare in scena la loro campagna e iniziare a darle vita.

Ma se tutto questo è riuscito ad accadere in sole tre settimane è stato sicuramente grazie all’aiuto di Umberto Morello, che è stato capace di guidarli senza mai prevaricarli, donando spunti e riflessioni. Anche Alice Avallone, nei suoi tre incontri, è stata fondamentale per dare pillole teoriche e pratiche, ma soprattutto per offrire il suo prezioso occhio più esperto e tirare la somma di tutte le idee. Un ruolo importante è stato giocato anche da Elena Serra, capogruppo che in realtà si è sempre posta al pari dei suoi compagni di viaggio, creando un ambiente armonioso ed equilibrato. Ma sicuramente il merito è stato altresì di tutti i componenti, che sono stati capaci di interagire senza mai scontrarsi e trovando alla fine un punto di unione. Perché dopo queste settimane, la parola d’ordine è incontro.

Barbara Cantino [testo + illustrazione]