Antonio Latella mette in scena Collodi senza mai tradirlo, ma attualizzando tutti i temi portanti del suo capolavoro. Pinocchio è un ragazzo di legno un po’ cyborg, un po’ robot, ma soprattutto è un essere che vive nella solitudine di un mondo adulto senza più riferimenti.

Accolto positivamente dalla critica – «uno spettacolo che rimane per la potenza dell’apparato visivo», «sconfinato», «duro, forte, inquietante e allo stesso tempo aderente al libro», «qualcosa di più di un bellissimo spettacolo» – Pinocchio è prima di tutto un lavoro commovente, che parla dell’infelicità dell’infanzia, con un protagonista (Christian La Rosa, interprete formatosi alla Scuola dello Stabile di Torino) non più ragazzino ma neppure adulto, alla ricerca di un rapporto con il padre. Il mondo che lo circonda è brutale, fatto di Mangiafuoco e di diavoli, dove la mancanza della madre è impossibile da esprimere, e dove la paternità non è un atto di amore, ma un rapporto da sfruttare per sbarcare il lunario. Latella indaga da tempo la complessità dei rapporti familiari, come con Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo, e dei rapporti tra generazioni. Nel suo felice incontro con il burattino più famoso al mondo il regista, che gioca a rimandi di altre famose versioni (Carmelo Bene, Luigi Comencini, Steven Spielberg, ma non Walt Disney!), racconta di un fanciullo ipercinetico e credulone, circondato da persone che dicono bugie. A cui lui, tra l’altro, crede. Ambientato in una falegnameria, sotto una continua pioggia di segatura, lo spettacolo affronta la difficoltà di crescere quando il mondo degli adulti non offre risposte e non accudisce. Anna Coppola è una fata turchina che ammicca a Tim Burton, mentre Massimiliano Speziani è un Geppetto anaffettivo e profondamente egoista. Ma come per il protagonista del romanzo, morto impiccato e risuscitato da Collodi su pressione dei piccoli lettori, anche questo ragazzino si affaccerà alla vita con una piena consapevolezza.

Per le tematiche affrontate e il linguaggio utilizzato in alcune scene, la visione dello spettacolo è consigliata dai 14 anni.


da Carlo Collodi
drammaturgia Antonio Latella, Federico Bellini, Linda Dalisi
con (in ordine alfabetico) Michele Andrei, Anna Coppola, Stefano Laguni, Christian La Rosa, Fabio Pasquini, Matteo Pennese, Marta Pizzigallo, Massimiliano Speziani
regia Antonio Latella
scene Giuseppe Stellato
costumi Graziella Pepe
luci Simone De Angelis
musiche e suono Franco Visioli
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa