Gabriele Lavia riscopre questo testo poco noto di Carlo Goldoni, sedotto dalla sua attualità e dalla raffinatezza della sua drammaturgia. Scritta nel 1760, la commedia racconta una serie di amori incrociati e fraintesi, ma tocca, soprattutto, uno degli aspetti centrali dell’arte goldoniana: il rapporto tra vero e verosimile. in questa storia crudele ed esilarante, un padre e una figlia usano le persone come marionette: amore, cura, amicizia e generosità nelle loro mani diventano strumenti per insultare, deridere e ferirsi a vicenda. Menzogne, manipolazione e disinformazione sono lo specchio deformato dei vizi dell’uomo. in scena con Lavia, Federica Di Martino e Simone Toni, Giorgia Salari, Andrea Nicolini, Lorenzo Terenzi, Beatrice Ceccherini, Marco Rivolta.

di Carlo Goldoni
regia Gabriele Lavia
Teatro di Roma, Compagnia Lavia