PROGETTO INTERNAZIONALE
Fonderie Limone Moncalieri
4 – 5 dicembre 2014

Quando Alfred Jarry, nel 1896, mise in scena per la prima volta a Parigi la sguaiata farsa di Ubu Roi, probabilmente già pregustava lo scandalo. La surreale, tracotante, selvaggia cavalcata di Padre Ubu e Madre Ubu alla conquista del potere, volgarissimo oggetto di fascino irresistibile, smuoveva corde che non avrebbero dovuto vibrare.  Ma come ritrovare oggi la vitalità originaria e lo scalpore di quel primo impatto? Se lo è chiesto il regista inglese Declan Donnellan, riportando in scena il capolavoro di Jarry con lo scenografo Nick Ormerod e una compagnia di attori francesi. «Apparteniamo a una specie che preferisce evocare l’innocenza dell’infanzia piuttosto che ricordare la sua potenziale crudeltà – scrive -. Ecco ciò che mette in scena questo spettacolo: un infantilismo minaccioso, il potenziale di violenza che esiste nel profondo di ciascuno di noi». Donnellan innesta allora l’oscena epopea ubuesca in un interno borghese, apparecchiato a festa per una cena tra amici. Fra commensali che si scambiano convenevoli sciapi come il cibo che mangiano, si aggira il figlio annoiato dei padroni di casa. Munito di videocamera, cerca ossessivamente e sadicamente la volgarità fuori posto, il particolare straniante che faccia da perno per un indecoroso ribaltamento. E ci riesce.

01_Comunicato stampa UBU ROI