TORINO, TEATRO CARIGNANO
LUNEDI’ 13 OTTOBRE 2014, ORE 20.00 – PRIMA ASSOLUTA

Al Teatro Carignano, lunedì 13 ottobre 2014, alle ore 20.00, prenderà il via la nuova Stagione del Teatro Stabile di Torino con la prima assoluta del FALSTAFF da Enrico IV / Enrico V di William Shakespeare, traduzione di Nadia Fusini, estratti da Falstafflibretto di Arrigo Boito dall’Opera di Giuseppe Verdi, Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche, Lettere al padredi Franz Kafka, sceneggiatura di Belli e dannati (My Own Private Idaho) un film di Gus Van Sant, adattamento e regia di Andrea De Rosa. Lo spettacolo sarà interpretato da Giuseppe Battiston (Falstaff/Re Enrico IV), Gennaro Di Colandrea (Bardolph), Giovanni Franzoni (Giudice Supremo), Giovanni Ludeno (Pistola), Martina Polla (Doll), Andrea Sorrentino (Principe Hal/Re Enrico V), Annamaria Troisi (Doll), Elisabetta Valgoi (Ostessa), Marco Vergani (Ned). Scene e costumi di Simone Mannino, luci di Pasquale Mari, suono di Hubert Westkemper, movimenti scenici Francesco Manetti. Il Falstaff, prodotto dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino e da Emilia Romagna Teatro Fondazione, sarà replicato al Carignano fino al 2 novembre 2014 e poi in tournée in Italia.

La serata riservata alla Critica è programmata al Carignano lunedì 13 ottobre 2014, alle ore 20.00.

«Ad aprire la stagione 2014/15 – dichiara Mario Martone, Direttore del Teatro Stabile di Torino – c’è un titolo forte, una leggenda teatrale: Falstaff. Saranno di nuovo Andrea De Rosa e Giuseppe Battiston, dopo il Macbeth del 2012, ad affrontare una delle figure più affascinanti di Shakespeare, e anche in questo caso si tratterà di una creazione nuova dal punto di vista drammaturgico. Non vedremo infatti la messinscena de Le allegre comari di Windsor, ma di un testo elaborato da De Rosa e Nadia Fusini attingendo soprattutto all’Enrico IV, il dramma nel quale il personaggio di Falstaff apparve per la prima volta in tutta la sua potenza, e al quale si ispirò Arrigo Boito per fare del Falstaff verdiano il capolavoro che è. Parliamo di una figura che ha avuto diverse rivisitazioni, anche in campo cinematografico (da Orson Welles a Gus Van Sant), e di uno spettacolo nel quale il grande e amatissimo Battiston interpreterà quindi anche il ruolo di Enrico IV, e che troveremo certamente sorprendente, sapendo come De Rosa sia capace di rovesciare questi grandi testi e aprirli a nuovi punti di osservazione e di emozione».

«Tutto nel mondo è burla»: così chiosa Falstaff. Millantatore, sbruffone, vorace, vitalista, furfante, è un personaggio così dirompente da essere ripreso in due drammi di Shakespeare e diventare protagonista della irriverente commedia lirica di Arrigo Boito musicata da Giuseppe Verdi. Falstaff ha affascinato i più grandi talenti della scena, come Orson Welles, che riservò per sé il ruolo di protagonista nella versione teatrale e in quella cinematografica. Per queste ragioni, e per il piacere di rivedere all’opera la coppia artistica Giuseppe Battiston e Andrea De Rosa, questo nuovo allestimento si preannuncia come una delle proposte più significative della stagione 2014/2015. La potente duttilità espressiva di Battiston darà vita alla partitura drammaturgica di Nadia Fusini, impreziosita dalla regia di De Rosa, attento a moltiplicare immagini, a toccare sponde semantiche lontane dalla tradizione e a coniugare con grande perizia la tradizione lirica con quella di prosa.

“C’è in Falstaff qualcosa che ci conquista subito – scrive il regista Andrea De Rosa -: un amore sfrontato per la vita, che si manifesta soprattutto nella forma dell’amore per la lingua, per le parole, per il motto di spirito, per la creazione instancabile di metafore e giochi linguistici; un senso pieno delle cose che accadono qui e ora e che di fronte al suo sguardo sembrano le sole che abbiano un qualche senso; c’è nelle sue parole una gioia che non si stanca mai, sempre pronta a rovesciare il male in bene, un senso dell’amicizia ingenuo e vorrei dire persino infantile, una ostinazione a fare di ogni dolore uno scherzo, di ogni situazione senza via d’uscita uno sprone a cercare di non lasciarsi imprigionare. Dopo il felice incontro con Macbeth, ho chiesto a Giuseppe Battiston di calarsi stavolta nei panni di questo buffone, convinto che ci sia anche qui qualcosa di inaspettato e imprevedibile da scoprire sotto la maschera solo apparentemente tranquilla e bonaria che egli sembra mostrarci».

00 Didascalie FOTO FALSTAFF
01_Comunicato FALSTAFF 07-10_14
02_Note De Rosa – Falstaff_10-10-2014
03_Curriculum Andrea De Rosa
04_Curriculum Giuseppe Battiston